Mensa S. Vincenzo, avamposto sulla fragilità sociale

Quando con immensa gio- ia abbiamo appreso che la Fondazione INTESA SAN PAOLO aveva destinato dei fondi per le nostre mense, non ci sembrava vero.

Cibo migliore per i nostri ospiti, una lo-cation degna di persone speciali, una cucina finalmente professionale, la possibilità di conservare al meglio gli alimenti, ma la cosa più bella: un salto per la salvaguardia della nostra “casa comune”.

E quando mai ci capiterà un’altra occasione di dare un cambio radi- cale al nostro servizio? E così è cominciata la scelta di prodotti alimentari, non più riciclati (vedi progetto rebus) non più sempre in scadenza (vedi banco alimenta- re e last minute project); il cuoco sembrava impazzito, da cuoco si è tra- sformato subito in chef Umberto, e si aggirava tra gli elettrodomestici del rivenditore (Polazzo grandi impianti ci ha favorito con un notevole sconto e consegne in tutta Italia) guardando frigoriferi, cucine e lavastoviglie, che avrebbero portato modernità e minor consumo di energia elettrica nella mensa di Via Prato Santo.

Gli ospiti che sedevano sulle panche e sui tavoli “uso birreria” ora si accomodano intorno a tavoli rotondi e siedono su sedie personalizzate decorate a mano dai senza fissa dimora: + fiori, colori, righe e quadri hanno sostituito la piattezza dei tavoli or- mai consumati; + la scelta del tavolo rotondo agevola la conversazione tra i commensali, favorendo la condivisione e perché no, l’ascolto reciproco e lascia un po’ più spazio tra un ospite e l’altro; + la sostenibilità ci ha spinto a scegliere stoviglie, bicchieri e posate in melamina con particolare attenzione ai colori (affinché le persone più TEMA DEL MESE Mensa Verona a cura di Elena Capra un salto per la salvaguardia della nostra “casa comune” 1/duemiladiciannove 15 sensibili non vengano disturbate da tinte troppo accese – vedi studi sui malati di Alzheimer).

 E così pezzo per pezzo la nostra nuova mensa ha preso forma, e lo stupore degli ospiti, soprattutto delle signore, è stato evidente: “sembra una sala da pranzo!”. Lo chef grazie alla possibilità di scegliere gli ingredienti, riesce a preparare dei piatti gustosi, appetitosi, l’equilibrio tra alimenti può essere ri- spettato, carne, formaggi, salumi, non mancano mai, verdure fresche danno la sicurezza di un’alimentazione equilibrata con apporto di carboidrati, vitamine e proteine. La sicurezza di maggior quantità di derrate ci consente di effettuare senza più problemi anche il secondo turno, incrementando così il nume- ro degli ospiti. Abbiamo servito anche una cena di Natale degna di tale nome: tutto a base di pesce come un vero cenone della Vigilia, nel rispetto anche delle abitudini di tutti gli ospiti. Ora i nostri ospiti, accolti da volontari e personale con l’usuale gentilezza e rimpinzati a dovere, non se ne vorrebbero più andare… il salto da mensa dei poveri a “casa” è stato fatto come vorrebbe san Vincenzo! §

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